Polemica su Giuseppe Conte e il Movimento Cinque Stelle per una foto con Sulaiman Hijazi, accusato di finanziare Hamas.
Una foto del passato e un articolo de Il Foglio hanno fatto finire nella bufera Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle. Tutta colpa di uno scatto sui social, su Facebook, nel quale l’ex Premier si trovava accanto a Sulaiman Hijazi, vicepresidente della Onlus Abspp accusata dall’intelligence di Israele di raccogliere fondi allo scopo di finanziare Hamas. Il politico e il suo partito hanno dovuto e voluto rispondere alle accuse su presunti legami appunto con associazioni legate ai terroristi.
Conte e M5S: bufera per foto con Hijazi
Come detto, la vicenda Conte-M5S-Hamas è partita da una foto social che vede il politico accanto a a Sulaiman Hijazi, vicepresidente della Onlus Abspp accusata dall’intelligence di Israele di raccogliere fondi allo scopo di finanziare l’organizzazione terroristica. In particolare è stato un articolo de Il Foglio a parlare in tono acceso di questi presunti legami scatendando l’ira dei diretti interessati.
Il pezzo dal titolo “Intifada grillina” racconta di missioni parlamentari, convegni e altre forme di sostegno presunte da parte del Movimento 5 Stelle alla onlus Abspp (Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese), associazione che sarebbe finita nel mirino dell’Antiriciclaggio e dell’intelligence israeliana per presunti finanziamenti appunti ai terroristi di Hamas. Nel mirino, in particolare, la foto di Conte con Hijazi, che ha necessitato di una replica dura dell’ex Premier.
La spiegazione sulla foto
“Qui una precisazione è d’obbligo”, ha esordito Conte per spiegare lo scatto in compagnia di Hijazi. “L’autore del pezzo ieri ha chiamato il mio staff della comunicazione. A niente sono valse le precisazioni che non ho mai avuto in agenda un incontro con l’associazione in questione e che la foto è stata scattata a Milano in occasione della campagna elettorale per le scorse elezioni politiche, una campagna contrassegnata da migliaia di altre foto e strette di mano con tantissime persone incontrate a margine di comizi e momenti elettorali”.
La difesa dell’ex Premier fa leva sul fatto che l’intento dell’articolo de Il Foglio sia stato quello di “costruire il vacuo e ridicolo teorema secondo cui il Movimento avrebbe fiancheggiato la reazione armata contro Israele”.
Nelle conclusioni di Conte anche un altro pensiero: “[…] Dopo la lettura di questo pezzo mi è venuto spontaneo ripensare ai due governi da me presieduti e ai tre anni di intensa politica estera perseguita nel Conte I e nel Conte II. Nel pezzo nessun accenno su questo, nessuna reale volontà di affrontare e ricordare, in modo serio, le posizioni assunte in merito alla questione israeliano-palestinese”.